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IDIPSI: Istituto di Psicoterapia Sistemica Integrata - Parma

IDIPSI
Istituto di Psicoterapia Sistemica Integrata

DIREZIONE
Parma: Str. dei Mercati, 16/A - 0521.673144 - 333.6077941
Siracusa: Viale Teracati, 94 - 339.4944819
www.idipsi.it

Evoluzione delle premesse epistemologiche dell'approccio sistemico integrato
di A.Restori, M.Moroni, G.Moi, F.Sbattella, A.Cortesi, G.Bruschi


Auto-poietica di Idipsi

Meeting dello staff didattico Idipsi, Vigoleno 29-30 Settembre 2012


Ci stiamo avviando verso la conclusione del primo ciclo di IDIPSI, Istituto di Psicoterapia Sistemica Integrata, i primi anni di viaggio di un gruppo di Psicoterapeuti desiderosi di trasmettere le loro tecniche, il loro mestiere, i loro sestanti, consapevoli che - incontrandosi con altri clinici - avremmo conosciuto ed esplorato il mondo come fosse un altro.

Ci siamo mossi fin qui, attraverso i tracciati epistemologici che dovrebbero caratterizzare i pensieri fondanti l'approccio sistemico integrato secondo il modello parmense (o parmigiano, dipende dall'ora): la teoria dei sistemi, il concetto di mente batesoniana, l'etica secondo Francisco Varela, la curiosita' estetica di Gianfranco Cecchin, i discorsi sulla presenza mentale, i nuovi paradigmi delle neuroscienze.
Le tracce pero' generalmente incontrano sorprese di ogni genere: cavi scoperti, tubazioni, materiali resistenti... altri paradigmi della conoscenza.

I nostri tracciatori, creature complesse, dotate di spinotti, cannocchiali, lenti, reti, vecchie pergamene, padelle bucate... si muovono con curiosita' osservando, selezionando, interagendo, riorganizzando nuovi equilibri, ridefinendo le proprie mappe.

IDIPSI e' una "macchina autopoietica" che si muove per salti discontinui connettendosi con il "medium", cio' che sta fuori, integrando-integrandosi.

I concetti di sistema e mente batesoniana sono le basi del paradigma scelto da IDIPSI.
Ma in questa mappa di orientamento siamo collocati all'interno di un tutto che e' in relazione con ogni singolo pezzo del sistema.
La sfida e' essere esteticamente connessi con ogni singola visione del mondo, e quindi sensibili alla struttura che integra ogni forma di conoscenza.

Abbiamo scelto l'agire etico di Varela come orientamento nel mondo sensibile (delle sensazioni); le lenti di Cecchin, e la capacita' di curiosare in modo rispettoso e non giudicante; la ricerca della consapevolezza della presenza mentale, come prerequisito fondante l'essere in relazione; il concetto emergente di intersoggettivita' rielaborato attraverso le recenti ricerche delle neuroscienze.

Date queste premesse, fondamentali per individuare la cornice teorica che definisce l'agire epistemologico di IDIPSI, iniziano a prendere forma, nel corso del tempo, le identita' caratterizzanti il nostro Istituto:

  • l'approccio integrato;
  • essere costruttori e de-costruttori di modelli attraverso l'agire pratico, radicandosi nei territori.

Il rischio di ogni approccio integrato e' quello dell'eclettismo o, ancora peggio, del sincretismo, affiancando modelli teorici differenti nel tentativo di avvicinare la conoscenza nella clinica ad un sapere noumenico tendente alla perfezione, alla cosa in se', la Ding an sich kantiana, inconoscibile.
Ma se la realta' in se' non e' conoscibile, tuttavia e' inevitabile compiere distinzioni, selezionare i dati sensoriali, compiere scelte piu' o meno in accordo con i costrutti che si sono radicati socialmente.

L'approccio sistemico integrato orienta alla conoscenza noumenica attraverso il pensiero ipotetico, includendo ed escludendo informazioni acquisite per differenza, in modo consapevole, cioè presenziando alla selezione, sapendo di sapere o di non sapere.

In ambito clinico esistono molteplici paradigmi teorici che descrivono, coerentemente con le loro premesse, le diverse manifestazioni della sofferenza umana.
Ogni modello, partendo da specifici riferimenti teorici, organizza la conoscenza della clinica in categorie logiche oggettivanti la realta' osservata.

I modelli psicodinamici, cognitivisti, comportamentali assumono una loro credibilita' funzionale al contesto clinico se integrati in modo estetico alla dimensione della complessita' umana: sensibili cioe' alla struttura che connette i differenti modi di agire umano.

L'epistemologia sistemica si caratterizza per la sua propensione a non reificare i prodotti dei modelli teorici; l'orientamento integrato facilita la calibrazione dei modelli nei differenti contesti di applicazione della clinica.

In questo modo costruiamo e de-costruiamo modelli orientandoci all'interno di una meta-teoria della mente che, integrando saperi differenti, organizza un agire pratico sensibile al contesto, presente al proprio sentire, al proprio agire, connesso esteticamente alla complessita' dell'esistenza umana.

L'approccio alla conoscenza del clinico e' generalmente orientato alla riduzione degli aspetti di complessita' umana, a eliminare gli elementi di rumore che impediscono una conoscenza chiara delle cause della malattia (diagnosi), e quindi che allontanano dall'individuazione di una buona cura e alla soluzione dei problemi (guarigione). Il rumore e' escluso, eliminato, praticamente non visto.

Il rumore appartiene al non conosciuto, a cio' che non ha forma, al noumeno non ancora delimitato nei suoi confini. Se non possiamo conoscere la realta' fuori di noi, possiamo pero' centrare l'attenzione sul nostro modo di stare con le nostre sensazioni, i rumori del corpo e della mente, imparare a non viverle come stranieri della nostra vita, restando con l'incertezza del sapere di non sapere.

Il nostro agire clinico e' orientato nell'incertezza dell'ipotesi sistemica, consapevoli che l'agire di un pezzo del sistema si riflette su tutto il sistema, non sapendo come questo si riorganizzera'.
E' tuttavia costante la presenza consapevole di cio' che responsabilmente si sceglie di agire, di come si agisce nelle relazioni in generale e in quella terapeutica in particolare: il Se' del terapeuta.
IDIPSI: Istituto di Psicoterapia Sistemica Integrata
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