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Per una psicoterapia dinamica e breve. Le tecniche attive
di Dino Burtini e Morena Santoriello


Dott. Dino Burtini
Psicologo; psicoterapeuta, antropologo, PhD, professore a c. Università "G. D'Annunzio".
Dott.ssa Morena Santoriello
Dottoressa in Psicologa sociale, del lavoro e delle organizzazioni.

Per una psicoterapia dinamica e breve. Le tecniche attive

Abstract
La Psicoterapia Dinamica Breve è caratterizzata dalla sua brevità e dall'uso di meccanismi terapeutici mirati a promuovere un cambiamento rapido. Si basa su principi come la focalizzazione sui sintomi e gli obiettivi specifici, l'importanza della relazione terapeutica e l'uso di tecniche attive chiamate "acceleratori", pur rimanendo distante dalla teoria psicoanalitica. Successivamente, esamineremo il ruolo del terapeuta.

Breve excursus storico sulla Psicoterapia Dinamica Breve (PDB)
La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) rappresenta una serie di approcci terapeutici che si caratterizzano per un numero limitato di sedute e si basano su principi e tecniche psicoanalitiche. Le radici della PDB risalgono alla psicoanalisi classica di Freud e si sono evolute attraverso diverse innovazioni nel corso del tempo. Freud stesso ha sperimentato terapie brevi, utilizzando inizialmente l'ipnosi per indurre la catarsi nei pazienti. Nel tempo, ha abbandonato questa tecnica e sviluppato una forma di terapia che includeva elementi simili alla PDB moderna, come la selezione dei pazienti basata sull'intelligenza e la motivazione, un atteggiamento attivo del terapeuta e la limitazione del trattamento a un'area circoscritta.

Altri psicoanalisti, come Ferenczi, Rank e Sullivan, hanno contribuito allo sviluppo della PDB, esplorando approcci più brevi e focalizzati alla terapia. Rank ha proposto l'idea di un limite temporale nella terapia per facilitare la separazione dell'analista, mentre Ferenczi ha promosso una forma di terapia attiva, consentendo al terapeuta di intervenire fornendo istruzioni comportamentali specifiche al paziente.

Questi autori sostenevano che non fosse sempre necessaria un'analisi completa degli aspetti inconsci e una regressione profonda, ma che il cambiamento positivo potesse manifestarsi attraverso il rivivere degli affetti legati al trauma e la comprensione intellettuale del conflitto originario, sollecitati dall'intervento attivo del terapeuta. Habib Davanloo, negli anni '60, ha ulteriormente sviluppato la PDB come una modalità terapeutica incentrata sull'identificazione e sulla risoluzione rapida dei conflitti emotivi inconsci, unendo principi della psicoanalisi ad approcci più direttivi e attivi.

In sintesi, la PDB ha avuto origine dalla psicoanalisi classica di Freud e si è evoluta attraverso il contributo di diversi studiosi, culminando nello sviluppo di approcci terapeutici più brevi e mirati, come quelli proposti da Davanloo.

Principi della Psicoterapia Dinamica Breve (PDB)
La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è un approccio terapeutico mirato a esplorare e affrontare i conflitti, le emozioni e gli aspetti inconsci della persona, spesso alla base dei sintomi che esprimono un disagio interiore radicato nel passato. Sebbene derivi dalle teorie della psicoanalisi classica, la PDB è il frutto dell'integrazione di diverse teorie e tecniche evidence-based. Il suo obiettivo è fornire sollievo e promuovere cambiamenti significativi in un numero limitato di sedute, concentrandosi su criticità attuali e personalizzando l'approccio al singolo paziente.

La PDB utilizza tecniche attive integrate, definite "acceleratori", che favoriscono il processo terapeutico. Queste tecniche includono l'analisi delle difese, l'identificazione e l'esplorazione di schemi relazionali disfunzionali, nonché la focalizzazione sui sintomi specifici del paziente. Il coinvolgimento attivo del paziente nel proprio cambiamento è fondamentale e il terapeuta agisce come facilitatore.

L'origine della PDB risale agli anni '60 come risposta alla richiesta di trattamenti più mirati e rapidi rispetto alla psicoanalisi tradizionale. Questo approccio si basa su principi come la focalizzazione sui sintomi e sugli obiettivi specifici, l'utilizzo di tecniche attive e l'obiettivo di ottenere cambiamenti in tempi limitati.

Progressi significativi sono stati compiuti nel corso degli anni grazie a precursori come Ferenczi, Alexander e French, che hanno introdotto tecniche più attive per accelerare il processo terapeutico. Ulteriori sviluppi sono stati apportati da Davanloo e Malan.

Le tecniche attive in PDB sono metodi e strategie specifici utilizzati per ottenere cambiamenti rapidi nel comportamento e nelle dinamiche del paziente, basandosi sulla teoria psicoanalitica ma orientandosi verso l'efficacia e la rapidità nel raggiungimento dei risultati terapeutici.
Successivamente, verranno descritti in dettaglio i principi e le procedure che costituiscono la base dell'utilizzo di queste tecniche attive.

1. Ruolo del terapeuta Il ruolo del terapeuta nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è cruciale per il successo della terapia.
Nelle tecniche attive della PDB, il terapeuta svolge diverse funzioni chiave. Innanzitutto, vi è collaborazione: il terapeuta collabora attivamente con il paziente, costruendo un rapporto terapeutico basato sulla fiducia e sulla partecipazione attiva del cliente nel processo di cambiamento. Inoltre, il terapeuta aiuta a definire obiettivi terapeutici chiari e mirati, focalizzandosi su risultati specifici da raggiungere nel tempo limitato della terapia. Egli esplora le difese e le resistenze del paziente, aiutando a identificare e affrontare gli ostacoli che potrebbero limitarne il progresso. Il terapeuta utilizza il confronto diretto per portare alla consapevolezza del paziente comportamenti, schemi o dinamiche che possono contribuire ai sintomi. Si occupa inoltre dell'analisi delle relazioni interpersonali del paziente, esaminando come le dinamiche sociali influenzino il benessere psicologico.

Un lavoro importante viene svolto con il transfert e il controtransfert: il terapeuta gestisce il transfert, esplorando le dinamiche transferali per comprendere come esperienze passate influenzino la relazione terapeutica.

Con il controtransfert, ovvero l'insieme di vissuti e sentimenti che il terapeuta sviluppa nei confronti del paziente, si usufruisce quasi di uno strumento diagnostico, evidenziando come tali vissuti forniscono preziose informazioni.

è importante monitorare costantemente i progressi del paziente, valutando gli obiettivi stabiliti e apportando eventuali modifiche alle strategie terapeutiche. Fornire sostegno e rassicurazione al paziente è fondamentale, creando un ambiente terapeutico sicuro e collaborativo. In sintesi, il terapeuta in PDB assume un ruolo attivo nel guidare il processo terapeutico, aiutando il paziente a concentrarsi su obiettivi specifici e raggiungerli in modo mirato. Ciò richiede la creazione di un ambiente terapeutico collaborativo, insieme a una direzione diretta nell'affrontare le dinamiche psicologiche del paziente.

2. Focalizzazione sugli Obiettivi Specifici
Le tecniche attive sono progettate per concentrarsi su obiettivi terapeutici chiaramente definiti, contribuendo a mantenere la direzione della terapia verso risultati specifici e misurabili. La focalizzazione sull'obiettivo nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) segue un processo articolato in diversi passaggi:
  • Identificazione dell'Obiettivo: terapeuta e paziente collaborano per individuare un obiettivo terapeutico specifico che il paziente desidera raggiungere. L'obiettivo può essere legato a un problema specifico, a una sfida personale o a un desiderio di cambiamento.
  • Definizione dell'Obiettivo: una volta identificato, terapeuta e paziente lavorano insieme per definire l'obiettivo in modo chiaro, positivo e preciso. L'obiettivo dovrebbe essere formulato in modo misurabile e raggiungibile.
  • Pianificazione delle Strategie: dopo la definizione dell'obiettivo, il terapeuta assiste il paziente nello sviluppo di una strategia o piano d'azione per raggiungerlo. Questo può includere l'identificazione di passaggi intermedi e la definizione di comportamenti specifici da adottare o cambiare, oltre alla pianificazione delle risorse necessarie.
  • Monitoraggio e Valutazione: paziente e terapeuta monitorano costantemente i progressi verso il raggiungimento dell'obiettivo durante il processo terapeutico. Coinvolge la valutazione regolare dei successi e la gestione di eventuali ostacoli che emergono lungo il percorso.
  • Riflessione e Adattamento: in base all'evoluzione della situazione, il piano d'azione può essere adattato o modificato.
La focalizzazione sull'obiettivo in PDB mira a rendere il processo terapeutico più efficiente e mirato. Dato che la terapia è spesso limitata nel tempo, concentrarsi su obiettivi specifici aiuta il paziente a ottenere risultati concreti e tangibili nel minor tempo possibile. Questo approccio si rivela particolarmente utile per coloro che cercano soluzioni a problemi specifici o desiderano apportare cambiamenti rapidi nella propria vita. La chiara definizione degli obiettivi, l'elaborazione di strategie, il monitoraggio continuo e la flessibilità nell'adattare il piano d'azione contribuiscono a garantire un progresso efficace e una risposta mirata alle sfide che possono emergere nel corso della terapia.

3. Analisi delle difese
L'analisi delle difese nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è un elemento cruciale che si concentra sul riconoscimento e sulla comprensione delle difese psicologiche utilizzate da una persona per proteggersi da emozioni o pensieri dolorosi. Il processo di analisi delle difese si svolge attraverso diverse fasi:
  • Riconoscimento delle Difese: il terapeuta assiste il paziente nel riconoscere le difese psicologiche che sta utilizzando, come negazione, proiezione, razionalizzazione e repressione.
  • Esplorazione delle Origini: lavorando con il paziente, il terapeuta esplora le origini delle difese, spesso riconducibili all'infanzia o a esperienze passate in cui sono state sviluppate come meccanismi di coping per affrontare situazioni difficili o traumatiche.
  • Consapevolezza delle Conseguenze: il terapeuta aiuta il paziente a comprendere le conseguenze negative delle difese, come l'isolamento emotivo, la mancanza di contatto con i sentimenti autentici, difficoltà nelle relazioni interpersonali e la persistenza di problemi irrisolti.
  • Esplorazione delle Emozioni Nascoste: la fase di esplorazione delle emozioni nascoste nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è essenziale per permettere al paziente di accedere a quelle emozioni che sono state represse o negate. Questo processo richiede un ambiente terapeutico sicuro in cui il paziente si senta libero di esplorare questi sentimenti senza giudizio.
  • Sostituzione delle Difese con Strategie più Sane: una volta che il paziente diventa consapevole delle proprie difese e delle emozioni represse, il terapeuta può lavorare con lui per sviluppare strategie più sane per affrontare le sfide e le emozioni.
  • Cambiamento di Schemi di Pensiero e Comportamento: l'analisi delle difese può portare a notevoli cambiamenti nei modelli di pensiero e comportamento, migliorando il funzionamento psicologico e aumentando la soddisfazione nella vita. Questo processo favorisce la crescita personale e permette al paziente di affrontare in modo più adattativo le sfide emotive e relazionali.
Questi principi e procedure sono cruciali per guidare l'efficace implementazione delle tecniche attive nella psicoterapia dinamica breve, mantenendo un equilibrio tra la focalizzazione sui risultati e la considerazione delle dinamiche psicologiche più profonde.

Il modello del "Triangolo del Conflitto" e del "Triangolo delle Persone" di Malan fornisce una rappresentazione chiara dei passaggi nell'analisi delle difese nella PDB. Questi triangoli combinano il "Triangolo del Conflitto" di Ezriel e il "Triangolo delle Persone" di Meninger, evidenziando le interconnessioni tra conflitti interiori, dinamiche relazionali e difese psicologiche. Questo modello fornisce una struttura concettuale utile per comprendere in modo approfondito le complesse interazioni tra questi elementi e facilitare il processo terapeutico nella PDB.

4. Individuazione dei pattern relazionali Il rilevamento dei pattern relazionali nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è cruciale per comprendere e affrontare le dinamiche interpersonali del paziente. Questo processo comprende diverse fasi:
  • Storia delle relazioni: il terapeuta raccoglie una storia completa delle relazioni del paziente, identificando i modelli di relazione sviluppati nel corso della vita.
  • Identificazione dei pattern problematici: vengono individuati schemi disfunzionali che influenzano negativamente le relazioni del paziente.
  • Analisi delle origini: si esplorano le possibili origini di questi pattern, spesso risalenti all'infanzia e alle prime esperienze di attaccamento.
  • Esame dei modelli di attaccamento: si valutano i modelli di attaccamento per comprendere meglio come influenzano le relazioni attuali.
  • Consapevolezza dei pattern attuali: il terapeuta aiuta il paziente a diventare consapevole dei modelli di relazione presenti nelle attuali interazioni.
  • Riproduzione nella relazione terapeutica: la relazione terapeutica diventa un contesto per esplorare e sperimentare nuovi modelli di relazione.
  • Sviluppo di nuovi pattern: terapeuta e paziente collaborano per sviluppare nuovi modelli di relazione più sani e funzionali.
Questo processo mira a creare consapevolezza dei modelli di relazione passati che influenzano il presente, consentendo al paziente di apportare cambiamenti significativi nelle dinamiche interpersonali.

Per ottimizzare l'efficacia della Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) e promuovere il benessere del paziente, è fondamentale che il trattamento avvenga all'interno di una cornice strutturata, chiamata "setting" in psicoterapia. Questo setting include diversi elementi:
  • Privacy e confidenzialità: il paziente deve sentirsi libero di condividere pensieri ed esperienze senza preoccupazioni sulla riservatezza.
  • Frequenza e durata dei colloqui: terapeuta e paziente devono concordare su frequenza e durata degli incontri terapeutici.
  • Puntualità: è importante che terapeuta e paziente siano puntuali per creare un ambiente rispettoso e affidabile.
  • Comportamento rispettoso: si richiede un comportamento rispettoso da parte di entrambi, incluso l'ascolto attivo e il rispetto delle differenze.
  • Obiettivi e pianificazione: terapeuta e paziente collaborano per sviluppare un piano terapeutico che fornisca direzione e focus.
  • Pagamenti e cancellazioni: le regole sui pagamenti, le tariffe e le politiche di cancellazione devono essere chiare e concordate in anticipo.
  • Durata della terapia: è importante discutere e pianificare il numero di sessioni e la durata complessiva della terapia.
  • Regole sui contatti fuori dalle sessioni: si stabiliscono regole per i contatti al di fuori delle sessioni, gestendo ad esempio emergenze o comunicazioni urgenti.
  • Etica e codice deontologico: il terapeuta segue un codice deontologico che include etica, integrità e rispetto delle regole professionali.
  • Terapia di gruppo: se la terapia è di gruppo, possono essere stabilite regole aggiuntive riguardanti partecipazione, riservatezza e comunicazione tra i membri.
Queste regole e considerazioni contribuiscono a creare un ambiente favorevole per il cambiamento e il benessere del paziente, riducendo gli esiti negativi del lavoro terapeutico. Le tecniche attive in PDB mostrano vantaggi e svantaggi, la cui efficacia dipende dalle caratteristiche del paziente, dalle competenze del terapeuta e dal contesto specifico.

Vantaggi nell'uso delle tecniche attive in PDB
Gli aspetti chiave del trattamento con la Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) includono una focalizzazione immediata sui problemi attuali, un coinvolgimento attivo del paziente nel processo terapeutico e la risoluzione mirata dei problemi specifici. Le tecniche attive si rivelano particolarmente utili per accelerare il processo terapeutico e favorire cambiamenti significativi nel comportamento e nelle dinamiche del paziente. Questo approccio offre un ambiente terapeutico strutturato e collaborativo che promuove la crescita personale e il cambiamento.

Svantaggi delle tecniche attive in PDB
Le tecniche attive, come parte integrante della Psicoterapia Dinamica Breve (PDB), offrono un'ampia gamma di strumenti per affrontare i problemi psicologici e promuovere il cambiamento. Tuttavia, è importante considerare sia i vantaggi che gli svantaggi di tali approcci, adattandoli alle esigenze individuali dei pazienti. Una delle principali sfide nell'uso delle tecniche attive riguarda il rischio di superficialità e la mancanza di approfondimento nei problemi del paziente. La limitazione temporale potrebbe impedire una completa esplorazione delle radici dei disturbi mentali, favorendo una visione più superficiale dei problemi. Inoltre, la pressione temporale può aumentare l'ansia e ridurre l'efficacia della terapia.

Un'altra critica è relativa alla mancanza di adattabilità delle tecniche attive. Non tutti i pazienti o le condizioni possono beneficiare di un approccio breve e focalizzato. Alcuni pazienti potrebbero richiedere un trattamento più flessibile o a lungo termine per affrontare in modo adeguato le loro difficoltà.

Inoltre, c'è il rischio che le tecniche attive possano indurre il terapeuta o il paziente a evitare approfondimenti interiori su questioni complesse o dolorose. Questo potrebbe limitare la profondità della terapia e ridurre la sua efficacia nel promuovere il cambiamento significativo.

Le principali tecniche attive
Le attività dinamiche implementate attraverso il Triangolo del Sé o del Conflitto offrono al terapeuta una cornice concettuale per lavorare con il paziente in modo efficace. Queste attività si concentrano sull'analisi delle difese, sulla regolazione dell'ansia e sull'espressione emotiva per promuovere la consapevolezza e il cambiamento.

Ristrutturazione delle difese: Questa attività si concentra sull'identificazione e sulla sfida delle difese utilizzate dal paziente. Inizialmente, il terapeuta aiuta il paziente a riconoscere le difese che utilizza per proteggersi dalle emozioni scomode. Successivamente, il terapeuta guida il paziente attraverso la sfida o la validazione di queste difese, incoraggiandolo a rinunciare a esse per permettere un accesso più diretto alle emozioni in conflitto.

Regolazione dell'ansia: durante questa fase, il terapeuta lavora con il paziente per ridurre il livello di ansia e renderlo compatibile con l'esperienza emotiva. Il terapeuta esplora con il paziente i modi in cui cerca di gestire o controllare l'ansia, riflettendo i comportamenti al paziente per aumentare la consapevolezza dei suoi modelli di risposta all'ansia. Questo processo aiuta il paziente a comprendere che l'ansia è una reazione normale in situazioni cariche di emozioni.

Maieutica delle emozioni: questa attività coinvolge il terapeuta che aiuta il paziente a esprimere pienamente le sue emozioni. Il terapeuta crea un ambiente emotivamente accogliente e si concentra sull'emozione che il paziente sta vivendo, riflettendo ciò che percepisce e facilitando l'espressione corporea e verbale delle emozioni. Durante questa fase, è importante introdurre sia le percezioni emotive che fisiche per consentire al paziente di esplorare appieno le sue esperienze emotive.
Queste attività dinamiche mirano a promuovere la consapevolezza emotiva, consentendo al paziente di esplorare e affrontare le dinamiche interiori che influenzano il suo benessere psicologico.
Attraverso la collaborazione tra terapeuta e paziente, è possibile raggiungere una maggiore comprensione di sé e promuovere il cambiamento positivo.

La "Sequenza Dinamica Centrale" nell'ambito della "Terapia Breve Dinamica Intensiva" (ISTDP) di Habib Davanloo si basa su una serie di interventi attivi per accedere all'inconscio attraverso la tecnica dell'"Unlocking" (sblocco), utilizzando i concetti dei triangoli del conflitto e delle persone. Questa sequenza procedurale è strutturata per facilitare il cambiamento terapeutico attraverso una serie di fasi:
  • Inchiesta iniziale e ristrutturazione delle difese: durante questa fase, il terapeuta esplora le difficoltà del paziente e valuta la sua capacità di risposta iniziale. Si identificano e si chiariscono le difese utilizzate dal paziente per proteggersi dalle emozioni scomode.
  • Tecnica della "pressure": questa tecnica comporta una pressione sull'esperienza emotiva del paziente per far emergere le difese in una serie di modalità difensive.
  • Tecnica della "challenge": durante questa fase, il terapeuta chiarifica e mette in discussione le difese del paziente, intensificando il transfert e la resistenza.
  • Crisi intrapsichica e "breakthrough" emotivo: l terapeuta regola i livelli di ansia del paziente fino a raggiungere una crisi intrapsichica, consentendo l'emergere di sentimenti profondi e facilitando la maieutica emotiva.
Dopo il "breakthrough", i passaggi successivi coinvolgono l'analisi sistematica del transfert e la risoluzione dei conflitti relativi alla storia recente o remota del paziente. Una delle metodologie utilizzate è il genogramma, che fornisce una rappresentazione visiva e organizzata delle relazioni familiari attraverso le generazioni, consentendo al paziente di esplorare i modelli relazionali e familiari.

Altre tecniche utilizzate includono la "tecnica della sedia vuota" di Fritz Perls, che permette al paziente di esplorare parti di sé attraverso l'interazione con una sedia vuota, e la "tecnica delle due sedie", che esplora dinamiche interne e parti contrastanti della personalità. La "tecnica dell'intervista al genitore" di John R. McNeel si concentra sulla modifica dello Stato dell'Io Genitore attraverso varie tecniche, tra cui la sedia della gestalt e il processo di risoluzione del genitore.

Infine, la "drammatizzazione" è una tecnica utilizzata per esplorare e lavorare sulle dinamiche emotive e relazionali del paziente attraverso rappresentazioni teatrali o simboliche. Queste tecniche, integrate nella terapia, consentono al paziente di esprimere e comprendere meglio i propri sentimenti, desideri e conflitti, facilitando così il processo di cambiamento terapeutico.

Janina Fisher suggerisce che la drammatizzazione possa coinvolgere le parti frammentate di sé, offrendo al paziente un modo creativo ed espressivo per affrontare i problemi. In questo processo, il terapeuta svolge un ruolo attivo nel facilitare la drammatizzazione, collaborando con il paziente per ottenere una maggiore consapevolezza e comprensione delle sfide affrontate.

Lo Psicodramma è una tecnica psico-terapeutica ideata da Jacob Levy Moreno che mescola elementi di psicologia, sociologia e teatro. Si tratta di "mettere in scena" esperienze passate e/o traumatiche, spesso in un contesto di gruppo. Durante una sessione, un partecipante (il protagonista) esplora vissuti e conflitti personali con il sostegno del gruppo, guidato dal direttore. Gli altri membri del gruppo possono agire come ausiliari, impersonando persone significative nella vita del protagonista. Attraverso questo processo, il protagonista può rivivere l'evento, ottenere una comprensione più approfondita e ristrutturare le emozioni, le credenze e i conflitti associati.

Il "sogno guidato" è una tecnica sviluppata da Robert Desoille che si basa sulla concezione dei sogni come un veicolo per esplorare il mondo interno e affrontare questioni psicologiche e personali. Durante una sessione di "sogno guidato", il terapeuta guida il paziente attraverso un processo di immaginazione controllata, incoraggiandolo a visualizzare una situazione o uno scenario che riflette una questione o un conflitto psicologico che desidera esplorare. Il paziente è incoraggiato a immergersi nell'immagine e a descriverla verbalmente mentre la sta vivendo.

L' "analisi dei sogni", sviluppata da Sigmund Freud, mira a identificare il simbolismo specifico per il paziente e collegarlo alle sue esperienze di vita e ai suoi sentimenti. Questa tecnica cerca di scoprire il significato nascosto nel contenuto latente del sogno per identificare desideri, conflitti e paure recondite del paziente. Le "libere associazioni" rappresenta un'altra tecnica psicoanalitica sviluppata da Freud, che consiste nel chiedere al paziente di esprimere qualsiasi pensiero o sentimento che gli venga in mente senza censura. Questo processo rivela contenuti inconsci, pensieri, desideri o conflitti psicologici che sono stati repressi o rimossi dalla coscienza.

Le "Visualizzazioni Guidate" rappresentano uno strumento potente per focalizzare le dinamiche interne, le emozioni e i conflitti inconsci del paziente, mentre il "rilassamento analitico" favorisce il rilassamento fisico e mentale, spesso utilizzato come parte dell'analisi del transfert.

Il Training Autogeno, sviluppato da Johannes Heinrich Schultz, è una tecnica di rilassamento psico-corporeo che mira a favorire il rilassamento attraverso la concentrazione e la focalizzazione su specifiche affermazioni e sensazioni corporee.

Le tecniche attive in altri campi
Le tecniche attive coinvolgono direttamente gli individui, promuovendo un apprendimento coinvolgente attraverso esercizi pratici, simulazioni e discussioni interattive. Questo approccio favorisce un coinvolgimento dinamico e pratico, fondamentale in contesti educativi, professionali e terapeutici. Si applicano in varie aree, come l'educazione, la formazione professionale, il team building, eventi e conferenze, e persino nella terapia psicologica o riabilitativa.

Queste tecniche si basano sulla concezione dell'apprendimento come processo dinamico e partecipativo, con principi chiave che includono il coinvolgimento diretto, la partecipazione attiva, l'apprendimento esperienziale, l'interazione tra gli individui, la personalizzazione dell'apprendimento, risposta e feedback immediati, stimolazione dell'interesse e della motivazione e varietà di metodi e strumenti.

Conclusioni
La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) si distingue per il suo approccio mirato alla risoluzione rapida dei sintomi, utilizzando tecniche attive chiamate "acceleratori" per favorire cambiamenti entro un tempo limitato. Il terapeuta guida il paziente attraverso un processo strutturato all'interno di un setting terapeutico definito, che include regole di riservatezza, frequenza delle sessioni e altri aspetti cruciali. Queste tecniche attive consentono una focalizzazione immediata sui problemi, coinvolgendo attivamente il paziente nell'identificazione e nella risoluzione dei propri schemi psicologici. Tuttavia, è importante considerare i potenziali rischi di superficialità e adattare l'approccio alle esigenze individuali di ciascun paziente. Nel contesto educativo e sociale, le tecniche attive stimolano l'interesse e l'entusiasmo nell'apprendimento, coinvolgendo gli apprendenti in attività pratiche e coinvolgenti. Questo tipo di partecipazione attiva favorisce la scoperta personale e promuove un ambiente educativo stimolante. Infine, nella Psicoterapia Dinamica Breve, una varietà di tecniche attive come il Triangolo del Conflitto, l'Esplorazione delle Relazioni di Oggetto e l'Analisi dei Sogni vengono impiegate per esplorare e affrontare i problemi psicologici, facilitando cambiamenti positivi ed efficaci nel paziente. La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) si distingue per il suo approccio mirato alla risoluzione rapida dei sintomi, utilizzando tecniche attive chiamate "acceleratori" per favorire cambiamenti entro un tempo limitato. Il terapeuta guida il paziente attraverso un processo strutturato all'interno di un setting terapeutico definito, che include regole di riservatezza, frequenza delle sessioni e altri aspetti cruciali. Queste tecniche attive consentono una focalizzazione immediata sui problemi, coinvolgendo attivamente il paziente nell'identificazione e nella risoluzione dei propri schemi psicologici. Tuttavia, è importante considerare i potenziali rischi di superficialità e adattare l'approccio alle esigenze individuali di ciascun paziente. Nel contesto educativo e sociale, le tecniche attive stimolano l'interesse e l'entusiasmo nell'apprendimento, coinvolgendo gli apprendenti in attività pratiche e coinvolgenti.
Questo tipo di partecipazione attiva favorisce la scoperta personale e promuove un ambiente educativo stimolante. Infine, nella Psicoterapia Dinamica Breve, una varietà di tecniche attive come il Triangolo del Conflitto, l'Esplorazione delle Relazioni di Oggetto e l'Analisi dei Sogni vengono impiegate per esplorare e affrontare i problemi psicologici, facilitando cambiamenti positivi ed efficaci nel paziente.

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