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Dott. Dino Burtini
Psicologo; psicoterapeuta, antropologo, PhD, professore a c. Università "G. D'Annunzio".
Dott.ssa Morena Santoriello
Dottoressa in Psicologa sociale, del lavoro e delle organizzazioni.
Per una psicoterapia dinamica e breve. Le tecniche attiveAbstractLa Psicoterapia Dinamica Breve è caratterizzata dalla sua brevità e dall'uso di meccanismi terapeutici mirati a promuovere un cambiamento rapido. Si basa su principi come la focalizzazione sui sintomi e gli obiettivi specifici, l'importanza della relazione terapeutica e l'uso di tecniche attive chiamate "acceleratori", pur rimanendo distante dalla teoria psicoanalitica. Successivamente, esamineremo il ruolo del terapeuta. Breve excursus storico sulla Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) rappresenta una serie di approcci terapeutici che si caratterizzano per un numero limitato di sedute e si basano su principi e tecniche psicoanalitiche. Le radici della PDB risalgono alla psicoanalisi classica di Freud e si sono evolute attraverso diverse innovazioni nel corso del tempo. Freud stesso ha sperimentato terapie brevi, utilizzando inizialmente l'ipnosi per indurre la catarsi nei pazienti. Nel tempo, ha abbandonato questa tecnica e sviluppato una forma di terapia che includeva elementi simili alla PDB moderna, come la selezione dei pazienti basata sull'intelligenza e la motivazione, un atteggiamento attivo del terapeuta e la limitazione del trattamento a un'area circoscritta. Altri psicoanalisti, come Ferenczi, Rank e Sullivan, hanno contribuito allo sviluppo della PDB, esplorando approcci più brevi e focalizzati alla terapia. Rank ha proposto l'idea di un limite temporale nella terapia per facilitare la separazione dell'analista, mentre Ferenczi ha promosso una forma di terapia attiva, consentendo al terapeuta di intervenire fornendo istruzioni comportamentali specifiche al paziente. Questi autori sostenevano che non fosse sempre necessaria un'analisi completa degli aspetti inconsci e una regressione profonda, ma che il cambiamento positivo potesse manifestarsi attraverso il rivivere degli affetti legati al trauma e la comprensione intellettuale del conflitto originario, sollecitati dall'intervento attivo del terapeuta. Habib Davanloo, negli anni '60, ha ulteriormente sviluppato la PDB come una modalità terapeutica incentrata sull'identificazione e sulla risoluzione rapida dei conflitti emotivi inconsci, unendo principi della psicoanalisi ad approcci più direttivi e attivi. In sintesi, la PDB ha avuto origine dalla psicoanalisi classica di Freud e si è evoluta attraverso il contributo di diversi studiosi, culminando nello sviluppo di approcci terapeutici più brevi e mirati, come quelli proposti da Davanloo. Principi della Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è un approccio terapeutico mirato a esplorare e affrontare i conflitti, le emozioni e gli aspetti inconsci della persona, spesso alla base dei sintomi che esprimono un disagio interiore radicato nel passato. Sebbene derivi dalle teorie della psicoanalisi classica, la PDB è il frutto dell'integrazione di diverse teorie e tecniche evidence-based. Il suo obiettivo è fornire sollievo e promuovere cambiamenti significativi in un numero limitato di sedute, concentrandosi su criticità attuali e personalizzando l'approccio al singolo paziente. La PDB utilizza tecniche attive integrate, definite "acceleratori", che favoriscono il processo terapeutico. Queste tecniche includono l'analisi delle difese, l'identificazione e l'esplorazione di schemi relazionali disfunzionali, nonché la focalizzazione sui sintomi specifici del paziente. Il coinvolgimento attivo del paziente nel proprio cambiamento è fondamentale e il terapeuta agisce come facilitatore. L'origine della PDB risale agli anni '60 come risposta alla richiesta di trattamenti più mirati e rapidi rispetto alla psicoanalisi tradizionale. Questo approccio si basa su principi come la focalizzazione sui sintomi e sugli obiettivi specifici, l'utilizzo di tecniche attive e l'obiettivo di ottenere cambiamenti in tempi limitati. Progressi significativi sono stati compiuti nel corso degli anni grazie a precursori come Ferenczi, Alexander e French, che hanno introdotto tecniche più attive per accelerare il processo terapeutico. Ulteriori sviluppi sono stati apportati da Davanloo e Malan. Le tecniche attive in PDB sono metodi e strategie specifici utilizzati per ottenere cambiamenti rapidi nel comportamento e nelle dinamiche del paziente, basandosi sulla teoria psicoanalitica ma orientandosi verso l'efficacia e la rapidità nel raggiungimento dei risultati terapeutici. Successivamente, verranno descritti in dettaglio i principi e le procedure che costituiscono la base dell'utilizzo di queste tecniche attive. 1. Ruolo del terapeuta Il ruolo del terapeuta nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è cruciale per il successo della terapia. Nelle tecniche attive della PDB, il terapeuta svolge diverse funzioni chiave. Innanzitutto, vi è collaborazione: il terapeuta collabora attivamente con il paziente, costruendo un rapporto terapeutico basato sulla fiducia e sulla partecipazione attiva del cliente nel processo di cambiamento. Inoltre, il terapeuta aiuta a definire obiettivi terapeutici chiari e mirati, focalizzandosi su risultati specifici da raggiungere nel tempo limitato della terapia. Egli esplora le difese e le resistenze del paziente, aiutando a identificare e affrontare gli ostacoli che potrebbero limitarne il progresso. Il terapeuta utilizza il confronto diretto per portare alla consapevolezza del paziente comportamenti, schemi o dinamiche che possono contribuire ai sintomi. Si occupa inoltre dell'analisi delle relazioni interpersonali del paziente, esaminando come le dinamiche sociali influenzino il benessere psicologico. Un lavoro importante viene svolto con il transfert e il controtransfert: il terapeuta gestisce il transfert, esplorando le dinamiche transferali per comprendere come esperienze passate influenzino la relazione terapeutica. Con il controtransfert, ovvero l'insieme di vissuti e sentimenti che il terapeuta sviluppa nei confronti del paziente, si usufruisce quasi di uno strumento diagnostico, evidenziando come tali vissuti forniscono preziose informazioni. è importante monitorare costantemente i progressi del paziente, valutando gli obiettivi stabiliti e apportando eventuali modifiche alle strategie terapeutiche. Fornire sostegno e rassicurazione al paziente è fondamentale, creando un ambiente terapeutico sicuro e collaborativo. In sintesi, il terapeuta in PDB assume un ruolo attivo nel guidare il processo terapeutico, aiutando il paziente a concentrarsi su obiettivi specifici e raggiungerli in modo mirato. Ciò richiede la creazione di un ambiente terapeutico collaborativo, insieme a una direzione diretta nell'affrontare le dinamiche psicologiche del paziente. 2. Focalizzazione sugli Obiettivi Specifici Le tecniche attive sono progettate per concentrarsi su obiettivi terapeutici chiaramente definiti, contribuendo a mantenere la direzione della terapia verso risultati specifici e misurabili. La focalizzazione sull'obiettivo nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) segue un processo articolato in diversi passaggi:
3. Analisi delle difese L'analisi delle difese nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è un elemento cruciale che si concentra sul riconoscimento e sulla comprensione delle difese psicologiche utilizzate da una persona per proteggersi da emozioni o pensieri dolorosi. Il processo di analisi delle difese si svolge attraverso diverse fasi:
Il modello del "Triangolo del Conflitto" e del "Triangolo delle Persone" di Malan fornisce una rappresentazione chiara dei passaggi nell'analisi delle difese nella PDB. Questi triangoli combinano il "Triangolo del Conflitto" di Ezriel e il "Triangolo delle Persone" di Meninger, evidenziando le interconnessioni tra conflitti interiori, dinamiche relazionali e difese psicologiche. Questo modello fornisce una struttura concettuale utile per comprendere in modo approfondito le complesse interazioni tra questi elementi e facilitare il processo terapeutico nella PDB. 4. Individuazione dei pattern relazionali Il rilevamento dei pattern relazionali nella Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) è cruciale per comprendere e affrontare le dinamiche interpersonali del paziente. Questo processo comprende diverse fasi:
Per ottimizzare l'efficacia della Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) e promuovere il benessere del paziente, è fondamentale che il trattamento avvenga all'interno di una cornice strutturata, chiamata "setting" in psicoterapia. Questo setting include diversi elementi:
Vantaggi nell'uso delle tecniche attive in PDB Gli aspetti chiave del trattamento con la Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) includono una focalizzazione immediata sui problemi attuali, un coinvolgimento attivo del paziente nel processo terapeutico e la risoluzione mirata dei problemi specifici. Le tecniche attive si rivelano particolarmente utili per accelerare il processo terapeutico e favorire cambiamenti significativi nel comportamento e nelle dinamiche del paziente. Questo approccio offre un ambiente terapeutico strutturato e collaborativo che promuove la crescita personale e il cambiamento. Svantaggi delle tecniche attive in PDB Le tecniche attive, come parte integrante della Psicoterapia Dinamica Breve (PDB), offrono un'ampia gamma di strumenti per affrontare i problemi psicologici e promuovere il cambiamento. Tuttavia, è importante considerare sia i vantaggi che gli svantaggi di tali approcci, adattandoli alle esigenze individuali dei pazienti. Una delle principali sfide nell'uso delle tecniche attive riguarda il rischio di superficialità e la mancanza di approfondimento nei problemi del paziente. La limitazione temporale potrebbe impedire una completa esplorazione delle radici dei disturbi mentali, favorendo una visione più superficiale dei problemi. Inoltre, la pressione temporale può aumentare l'ansia e ridurre l'efficacia della terapia. Un'altra critica è relativa alla mancanza di adattabilità delle tecniche attive. Non tutti i pazienti o le condizioni possono beneficiare di un approccio breve e focalizzato. Alcuni pazienti potrebbero richiedere un trattamento più flessibile o a lungo termine per affrontare in modo adeguato le loro difficoltà. Inoltre, c'è il rischio che le tecniche attive possano indurre il terapeuta o il paziente a evitare approfondimenti interiori su questioni complesse o dolorose. Questo potrebbe limitare la profondità della terapia e ridurre la sua efficacia nel promuovere il cambiamento significativo. Le principali tecniche attive Le attività dinamiche implementate attraverso il Triangolo del Sé o del Conflitto offrono al terapeuta una cornice concettuale per lavorare con il paziente in modo efficace. Queste attività si concentrano sull'analisi delle difese, sulla regolazione dell'ansia e sull'espressione emotiva per promuovere la consapevolezza e il cambiamento. Ristrutturazione delle difese: Questa attività si concentra sull'identificazione e sulla sfida delle difese utilizzate dal paziente. Inizialmente, il terapeuta aiuta il paziente a riconoscere le difese che utilizza per proteggersi dalle emozioni scomode. Successivamente, il terapeuta guida il paziente attraverso la sfida o la validazione di queste difese, incoraggiandolo a rinunciare a esse per permettere un accesso più diretto alle emozioni in conflitto. Regolazione dell'ansia: durante questa fase, il terapeuta lavora con il paziente per ridurre il livello di ansia e renderlo compatibile con l'esperienza emotiva. Il terapeuta esplora con il paziente i modi in cui cerca di gestire o controllare l'ansia, riflettendo i comportamenti al paziente per aumentare la consapevolezza dei suoi modelli di risposta all'ansia. Questo processo aiuta il paziente a comprendere che l'ansia è una reazione normale in situazioni cariche di emozioni. Maieutica delle emozioni: questa attività coinvolge il terapeuta che aiuta il paziente a esprimere pienamente le sue emozioni. Il terapeuta crea un ambiente emotivamente accogliente e si concentra sull'emozione che il paziente sta vivendo, riflettendo ciò che percepisce e facilitando l'espressione corporea e verbale delle emozioni. Durante questa fase, è importante introdurre sia le percezioni emotive che fisiche per consentire al paziente di esplorare appieno le sue esperienze emotive. Queste attività dinamiche mirano a promuovere la consapevolezza emotiva, consentendo al paziente di esplorare e affrontare le dinamiche interiori che influenzano il suo benessere psicologico. Attraverso la collaborazione tra terapeuta e paziente, è possibile raggiungere una maggiore comprensione di sé e promuovere il cambiamento positivo. La "Sequenza Dinamica Centrale" nell'ambito della "Terapia Breve Dinamica Intensiva" (ISTDP) di Habib Davanloo si basa su una serie di interventi attivi per accedere all'inconscio attraverso la tecnica dell'"Unlocking" (sblocco), utilizzando i concetti dei triangoli del conflitto e delle persone. Questa sequenza procedurale è strutturata per facilitare il cambiamento terapeutico attraverso una serie di fasi:
Altre tecniche utilizzate includono la "tecnica della sedia vuota" di Fritz Perls, che permette al paziente di esplorare parti di sé attraverso l'interazione con una sedia vuota, e la "tecnica delle due sedie", che esplora dinamiche interne e parti contrastanti della personalità. La "tecnica dell'intervista al genitore" di John R. McNeel si concentra sulla modifica dello Stato dell'Io Genitore attraverso varie tecniche, tra cui la sedia della gestalt e il processo di risoluzione del genitore. Infine, la "drammatizzazione" è una tecnica utilizzata per esplorare e lavorare sulle dinamiche emotive e relazionali del paziente attraverso rappresentazioni teatrali o simboliche. Queste tecniche, integrate nella terapia, consentono al paziente di esprimere e comprendere meglio i propri sentimenti, desideri e conflitti, facilitando così il processo di cambiamento terapeutico. Janina Fisher suggerisce che la drammatizzazione possa coinvolgere le parti frammentate di sé, offrendo al paziente un modo creativo ed espressivo per affrontare i problemi. In questo processo, il terapeuta svolge un ruolo attivo nel facilitare la drammatizzazione, collaborando con il paziente per ottenere una maggiore consapevolezza e comprensione delle sfide affrontate. Lo Psicodramma è una tecnica psico-terapeutica ideata da Jacob Levy Moreno che mescola elementi di psicologia, sociologia e teatro. Si tratta di "mettere in scena" esperienze passate e/o traumatiche, spesso in un contesto di gruppo. Durante una sessione, un partecipante (il protagonista) esplora vissuti e conflitti personali con il sostegno del gruppo, guidato dal direttore. Gli altri membri del gruppo possono agire come ausiliari, impersonando persone significative nella vita del protagonista. Attraverso questo processo, il protagonista può rivivere l'evento, ottenere una comprensione più approfondita e ristrutturare le emozioni, le credenze e i conflitti associati. Il "sogno guidato" è una tecnica sviluppata da Robert Desoille che si basa sulla concezione dei sogni come un veicolo per esplorare il mondo interno e affrontare questioni psicologiche e personali. Durante una sessione di "sogno guidato", il terapeuta guida il paziente attraverso un processo di immaginazione controllata, incoraggiandolo a visualizzare una situazione o uno scenario che riflette una questione o un conflitto psicologico che desidera esplorare. Il paziente è incoraggiato a immergersi nell'immagine e a descriverla verbalmente mentre la sta vivendo. L' "analisi dei sogni", sviluppata da Sigmund Freud, mira a identificare il simbolismo specifico per il paziente e collegarlo alle sue esperienze di vita e ai suoi sentimenti. Questa tecnica cerca di scoprire il significato nascosto nel contenuto latente del sogno per identificare desideri, conflitti e paure recondite del paziente. Le "libere associazioni" rappresenta un'altra tecnica psicoanalitica sviluppata da Freud, che consiste nel chiedere al paziente di esprimere qualsiasi pensiero o sentimento che gli venga in mente senza censura. Questo processo rivela contenuti inconsci, pensieri, desideri o conflitti psicologici che sono stati repressi o rimossi dalla coscienza. Le "Visualizzazioni Guidate" rappresentano uno strumento potente per focalizzare le dinamiche interne, le emozioni e i conflitti inconsci del paziente, mentre il "rilassamento analitico" favorisce il rilassamento fisico e mentale, spesso utilizzato come parte dell'analisi del transfert. Il Training Autogeno, sviluppato da Johannes Heinrich Schultz, è una tecnica di rilassamento psico-corporeo che mira a favorire il rilassamento attraverso la concentrazione e la focalizzazione su specifiche affermazioni e sensazioni corporee. Le tecniche attive in altri campi Le tecniche attive coinvolgono direttamente gli individui, promuovendo un apprendimento coinvolgente attraverso esercizi pratici, simulazioni e discussioni interattive. Questo approccio favorisce un coinvolgimento dinamico e pratico, fondamentale in contesti educativi, professionali e terapeutici. Si applicano in varie aree, come l'educazione, la formazione professionale, il team building, eventi e conferenze, e persino nella terapia psicologica o riabilitativa. Queste tecniche si basano sulla concezione dell'apprendimento come processo dinamico e partecipativo, con principi chiave che includono il coinvolgimento diretto, la partecipazione attiva, l'apprendimento esperienziale, l'interazione tra gli individui, la personalizzazione dell'apprendimento, risposta e feedback immediati, stimolazione dell'interesse e della motivazione e varietà di metodi e strumenti. Conclusioni La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) si distingue per il suo approccio mirato alla risoluzione rapida dei sintomi, utilizzando tecniche attive chiamate "acceleratori" per favorire cambiamenti entro un tempo limitato. Il terapeuta guida il paziente attraverso un processo strutturato all'interno di un setting terapeutico definito, che include regole di riservatezza, frequenza delle sessioni e altri aspetti cruciali. Queste tecniche attive consentono una focalizzazione immediata sui problemi, coinvolgendo attivamente il paziente nell'identificazione e nella risoluzione dei propri schemi psicologici. Tuttavia, è importante considerare i potenziali rischi di superficialità e adattare l'approccio alle esigenze individuali di ciascun paziente. Nel contesto educativo e sociale, le tecniche attive stimolano l'interesse e l'entusiasmo nell'apprendimento, coinvolgendo gli apprendenti in attività pratiche e coinvolgenti. Questo tipo di partecipazione attiva favorisce la scoperta personale e promuove un ambiente educativo stimolante. Infine, nella Psicoterapia Dinamica Breve, una varietà di tecniche attive come il Triangolo del Conflitto, l'Esplorazione delle Relazioni di Oggetto e l'Analisi dei Sogni vengono impiegate per esplorare e affrontare i problemi psicologici, facilitando cambiamenti positivi ed efficaci nel paziente. La Psicoterapia Dinamica Breve (PDB) si distingue per il suo approccio mirato alla risoluzione rapida dei sintomi, utilizzando tecniche attive chiamate "acceleratori" per favorire cambiamenti entro un tempo limitato. Il terapeuta guida il paziente attraverso un processo strutturato all'interno di un setting terapeutico definito, che include regole di riservatezza, frequenza delle sessioni e altri aspetti cruciali. Queste tecniche attive consentono una focalizzazione immediata sui problemi, coinvolgendo attivamente il paziente nell'identificazione e nella risoluzione dei propri schemi psicologici. Tuttavia, è importante considerare i potenziali rischi di superficialità e adattare l'approccio alle esigenze individuali di ciascun paziente. Nel contesto educativo e sociale, le tecniche attive stimolano l'interesse e l'entusiasmo nell'apprendimento, coinvolgendo gli apprendenti in attività pratiche e coinvolgenti. Questo tipo di partecipazione attiva favorisce la scoperta personale e promuove un ambiente educativo stimolante. Infine, nella Psicoterapia Dinamica Breve, una varietà di tecniche attive come il Triangolo del Conflitto, l'Esplorazione delle Relazioni di Oggetto e l'Analisi dei Sogni vengono impiegate per esplorare e affrontare i problemi psicologici, facilitando cambiamenti positivi ed efficaci nel paziente. Bibliografia
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