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DSA: come fare diagnosi e riabilitazione psicologica
di Simone Pesci


Dott. Simone Pesci
Psicologo, Psicoterapeuta specializzato presso il CESIPc con orientamento costruttivista intersoggettivo, docente del Master DSA: diagnosi e riabilitazione psicologica presso ISFAR. Svolge attività clinica presso il Centro Studi Specialistici Kromos di Firenze. È ricercatore e formatore presso l'ISFAR Istituto Superiore Formazione Aggiornamento e Ricerca.

DSA: come fare diagnosi e riabilitazione psicologica

Introduzione
Molte sono le professioni che si occupano di Disturbi Specifici dell'Apprendimento, ognuna con caratteristiche e obiettivi propri. Ma che specificità ha uno psicologo nel campo dei DSA?
A tale proposito voglio proporre un approccio prettamente psicologico alla diagnosi e all'intervento abilitativo e riabilitativo con persone con disturbi o difficoltà negli apprendimenti. Per illustralo ho scelto di farmi guidare dalla storia di Silvia, una bambina di 9 anni e mezzo con difficoltà relative prevalentemente alla lettura e all'area logico matematica.
Diagnosi Psicologica nei DSA
Uno psicologo che conduce una diagnosi di sospetto DSA non può limitarsi alle indicazioni della Consensus Conference, né all'individuazione della categoria nosografica. Il processo psicodiagnostico deve essere finalizzato a dare ipotesi transitorie e transitive delle caratteristiche dell'individuo sulle quali progettare l'intervento. A mio avviso la diagnosi psicologica nei DSA può essere così schematizzata:
  • Accoglienza e Analisi della domanda
  • Esclusione documentale di deficit sensoriali o neurologici rilevanti
  • Anamnesi
  • Osservazione della persona e analisi dei quaderni scolastici
  • Assessment Psicomotorio
  • Valutazione cognitiva
  • Test per l'analisi degli aspetti emotivo-affettivi, personologici e relazionali
  • Test di lettura, scrittura, logico-matematica
  • Sintesi e restituzione
Vediamola in pratica.
Con Silvia abbiamo fatto una diagnosi che, oltre agli aspetti anamnestici e psicomotori (Assessment Psicomotorio), prendesse in esame le specifiche abilità negli apprendimenti (Analisi dei quaderni, Prove MT-2, DDE-2; Scala BHK; Test ABCA), gli aspetti cognitivi (WISC-IV) oltre a quelli personologici e relazionali (Draw a Person Test, BaumTest, Test della famiglia; Color Lüscher Test). In sintesi è emerso che la bambina aveva una intelligenza medio superiore, presentava difficoltà di lettura soprattutto a livello fonologico e lessicale con un'ottima comprensione del testo, compiva nella scrittura errori ortografici non sistematici, presentava abilità segnico-grafiche adeguate all'età e alla classe frequentata e, soprattutto, nell'area logico-matematica aveva difficoltà rilevanti sia a carico del sistema di comprensione che del sistema di produzione numerica.
Da un punto di vista psicomotorio erano da consolidare la percezione dello schema corporeo e l'organizzazione cinetico-respiratoria, quest'ultima caratterizzata da una certa precipitosità.
Per ciò che riguarda gli aspetti personologici e caratteriali la bambina dimostrava una scarsa autostima, di aver bisogno di un clima di fiducia e armonia e di prediligere un modo di relazionarsi caratterizzato da una socialità superficiale finalizzata all'ottenimento dell'approvazione dagli altri piuttosto che dalla creazione di legami emotivamente profondi.
Da un punto di vista nosografico alcuni colleghi di fronte a queste manifestazioni spunterebbero semplicisticamente le voci "dislessia" e "discalculia".
L'intervento di Riabilitazione Psicologica
Unitamente alle indicazioni per l'adeguamento della didattica a scuola, ho iniziato assieme a Silvia un percorso di riabilitazione psicologica secondo un modello multimodale.
Coerentemente con quanto progettato a seguito della diagnosi sono stati proposte numerose esperienze.
Per le esperienze globali mi sono avvalso di combinazioni di attività tratte dai metodi Orlic, Bon Depart, Rieu, Oliveaux, Denner, Martenot, Psicocibernetica, ecc.
Per le esperienze settoriali ho proposto attività desunte dal Trattamento sublessicale (discriminazione visiva e selezione visuo-spaziale, fusione e divisione fonemica e sillabica, automatizzazione del riconoscimento rapido di sillabe e parole derivate, e, in parte, composizione della parola); dal trattamento lessicale (lettura tachistoscopica di parole e non parole); attività sul senso del numero, sull'enumerazione e sulla stabilità della retta numerica, sulla transcodifica numerica volte ad aumentare le competenze lessicali, semantiche e sintattiche dell'area logico matematica. Le esperienze settoriali sono state, quando possibile, adattate a situazioni dinamiche vissute nello spazio o con l'uso della lavagna bianca a parete.
La verifica dell'intervento e i successi di Silvia
Dalla verifica quantitativa delle abilità specifiche dopo 6 mesi di intervento si può vedere che la bambina è riuscita ad ottenere miglioramenti significativi nella lettura: Brano (4 volte il valore atteso dell'evoluzione spontanea per velocità; -60% ca. errori di poco oltre il v.a. dell'ev. spontanea); Parole (3 volte il v.a. dell'ev. spontanea per velocità; -60% ca. errori di poco oltre il v. a. dell'ev. spontanea); Non Parole (2 volte e mezzo il v.a. dell'ev.spontanea per velocità; -50% ca. in linea con il v.a. dell'ev. spontanea). Sono ancora presenti incertezze sia in lettura che in scrittura con i gruppi consonantici complessi e nella discriminazione di grafemi simili per forma (d/b/p/q). Sono migliorate anche la scrittura e la grafia: migliore gesto grafo-segnico, minori angoli acuti e collegamenti allungati, "a"/"o" più distinguibili.
È migliorata anche l'area logico-matematica: Ordinamento numerosità dal 10° a oltre il 20° percentile per correttezza e dal <10° al 10° per velocità; Giudizio numerosità da <10° al 10° per velocità; Valore posizionale dal 10° a oltre il 20° per correttezza e da un punteggio corrispondente a <10° a oltre il 20°; Tabelline dal 10° al 20° per correttezza e dal <10° al 20° per velocità; Recupero fatti aritmetici da <10° al 10°. Risultano invece stabili le abilità nel Giudizio numerosità (correttezza: <10° percentile), nel dettato di numeri (correttezza <10° percentile), nel recupero di fatti aritmetici (velocità: <10° percentile).
La verifica qualitativa del miglioramento delle abilità specifiche ha permesso di vedere che la lettura è ancor più espressiva, ritmica, organizzata, la scrittura più controllata e meno precipitosa, il tratto grafico più preciso. Rimangono ancora presenti alcune esitazioni nella lettura del brano e una anticipazione di incapacità nelle esperienze di tipo logico-matematico.
Per quanto riguarda la verifica delle abilità globali, si sono registrati miglioramenti significativi nell'imitazione di gesti, nell'equilibrio statico e dinamico (ancora incerto l'equilibrio ad occhi chiusi, specie quando il piede di appoggio è il destro), nel dinamismo respiratorio (espulsione maggiormente controllata), una lateralizzazione più definita e certa.
Anche la bambina, a conferma di quanto verificato, si narra (valutazione soggettiva) più sicura e pronta, anche se in difficoltà quando i compagni non comprendono che, in ragione del suo problema, le è necessaria una didattica e delle prove di verifica personalizzate. Oltre a ciò, come riferito dai genitori, sono diminuite le paure, vi sono elementi di maggiore autonomia e la bambina sembra dimostrare un incremento dell'autostima e del senso di autoefficacia in molte aree della sua vita.
Successivamente a queste verifiche abbiamo proseguito l'intervento consolidando i progressi ottenuti: nell'area della decodifica scrittoria rendendo la lettura ancor più fluida ed espressiva e velocizzando e automatizzando la lettura specie per quel che riguarda il brano e le non parole; riducendo ulteriormente la precipitazione in tutte le attività e specialmente nell'esecuzione del gesto grafo-segnico; nell'area logico-matematica, potenziando la correttezza nel giudizio di numerosità, la transcodifica numerica e il recupero di fatti aritmetici.
Ho proposto, infine, esperienze per migliorare la lateralizzazione e la strutturazione dello schema corporeo al fine di aumentare la consapevolezza della topografia corporea, l'equilibrio, il dinamismo respiratorio e il senso di autoefficacia.