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La Psicomotricità Funzionale in azione
di Lapo Zoccolini


Dott. Lapo Zoccolini
Il Dott. Lapo Zoccolini è Psicomotricista Funzionale, Supervisore presso l'ASPIF - Associazione Psicomotricisti Funzionali.
Dal 2013 è docente presso l'ISFAR, Istituto Superiore Formazione Aggiornamento e Ricerca - Formazione Post-Universitaria delle Professioni.
È co-autore del libro "Linguaggio verbale e tonematico del principio sistemico", Edizioni scientifiche ISFAR, Firenze, 2014.

La Psicomotricità Funzionale in azione

Qui di seguito è presentato un intervento di Psicomotricità Funzionale in aiuto ad un bambino di 7 anni, che chiamerò Matteo, un bambino a cui è stato diagnosticato un ritardo lieve con un ritardo nel linguaggio verbale, impacci motori ed enuresi notturna.
I genitori narrano di un inserimento alla scuola primaria difficile: è stato previsto per lui un Piano Didattico Personalizzato, poiché gli insegnanti lamentano difficoltà negli apprendimenti scolastici, labilità nell'attenzione e difficoltà nel seguire i tempi imposti dal programma scolastico.
Quando Matteo è arrivato in studio si è dimostrato inibito, passivo e timoroso, alla ricerca di continue conferme nei genitori. La comunicazione verbale era presente, ma con scarsa fluidità nell'esposizione e con un tono di voce assai basso, si testimoniava con una posturalità statica e disarmonica, una scarsa autonomia nello spostarsi, rimanendo ancorato allo spazio occupato.
L'Analisi Funzionale
Ho provveduto a realizzare l'Analisi Funzionale, che mi ha permesso di rilevare le abilità nella funzione di aggiustamento (tono di fondo, tono di azione, equilibrio, coordinazioni e dominanza), le funzioni di percezione e l'espressione verbale e tonematica.
La verifica del tono di fondo in posizione eretta ha permesso di evidenziare la presenza di tensionalità durante stati passivi. Nel rilassamento globale realizzato in posizione di decubito dorsale Matteo si dimostrava con buona capacità al rilassamento muscolare nonostante si mantenesse in vigile presenza oculare e verbale, era presente una alterazione nella frequenza e nel dinamismo respiratorio; dalle prove di bilanciamento è stato possibile individuare una sufficiente fluidità nell'oscillazione settoriale mani-avambracci-braccia-gambe, tuttavia era presente una eccessiva costruzione tonica sugli arti inferiori e sul tronco-bacino.
Dalla verifica del tono di azione sono emerse lievi sincinesie; difficoltà di equilibrio statico e dinamico; disordini e impacci nella coordinazione e dissociazione dei movimenti; nella coordinazione oculo-manuale si è riscontrata una ambivalenza nell'utilizzo delle mani; lateralizzazione d'uso e dominanza sinistra, presente una lateralità crociata. Inoltre c'era una difficoltà nell'inseguimento visivo e nelle prove di abilità manuale in cui non ha mostrato una sufficiente padronanza. Nelle prove di coordinazione fine della mano e delle dita ha dimostrato di avere raggiunto l'abilità della presa a pinza, ma non usata con costanza, e nella verifica della gnosia digitale si testimoniava con disordini nella successione.
Dalla verifica sulla funzione percettiva Matteo non aveva ancora raggiunto una buona rappresentazione mentale dello spazio, difficoltà a riprodurre un percorso con ostacoli collocati secondo un livello medio di difficoltà. Con questa prova si è valutato anche l'aggiustamento globale del soggetto caratterizzato da impaccio, lentezza e mancanza di coordinazione; nella verifica della funzione temporale non riusciva ad inseguire un ritmo dato, difficoltà a tradurlo e riproporlo, conosceva i giorni della settimana, ma non ricordava la successione dei mesi. Era presente una presa dello strumento tracciante a pugno e una macroscrittura con eccessiva pressione, non rispettava l'orientamento della scrittura e invertiva il gesto grafico. Per verificare la strutturazione dello schema corporeo e la sua rappresentazione è stato proposto il disegno dell'omino, dal quale sono emerse interessanti notizie a proposito una scarsa conoscenza del proprio corpo e una difficoltà a rappresentarlo, povertà di dettagli e tracciati lievi.
L'analisi funzionale della coordinazione dinamica generale ha evidenziato come le diverse difficoltà settoriali potessero incidere sull'unità del soggetto e ciò è apparso in occasione di attività multiple e concatenate offrendoci un alterato controllo tonico, inadeguatezze nella dominanza, nella precisione, impacci e disorganizzazioni nei lanci, salti e in ogni altra occasione dinamico-corporea. Difficoltà e disordini che generano sentimenti di insufficienza ed influiscono negativamente sugli equilibri psico-emozionali.
L'intervento psicomotorio funzionale
Da tutto ciò che è emerso si è ritenuto indispensabile agire un intervento psicomotorio funzionale basato sullo sviluppo di abilità, sul potenziamento di conquiste e sul processo evolutivo necessario a Matteo affinché potesse tornare a conoscere e riconoscere il proprio corpo nella globalità e sapersi organizzare in espressioni suffragate dall'efficacia, vivere in uno stato di certezze e di stabilità emotiva.
L'intervento psicomotorio funzionale tiene conto del clima favorente lo stato di veglia, il piacere e il viatico ludico, perciò i nostri incontri sono stati orientati a garantire a Matteo attività che lo potessero mettere in condizione di vivere con il proprio corpo ogni sollecitazione offerta, in modo da sviluppare potenzialità e perfezionare ogni sua espressione.
Poiché l'azione motoria, la percezione temporale e spaziale concorrono alla presa di coscienza di sé, alla formazione e allo sviluppo dello schema corporeo e alla realizzazione di una immagine di sé in un solidale accordo con le informazioni sensoriali propriocettive ed esterocettive, sono state offerte in condizione dinamica una molteplicità e variabilità di esperienze di aggiustamento globale, di cui ogni organizzazione cinestetica e di coordinazione motoria, di inseguimento visivo e di singolarizzazione delle dita, indispensabili allo sviluppo di abilità visuo-motorie e prassiche, di aggiustamento posturale con particolari attenzioni allo sviluppo del controllo tonico, all'equilibrio statico e dinamico, al riordino del dinamismo respiratorio associato a gesti e ritmi, al flusso vocale e tonematico con modulazioni sonore e timbriche espresse con differenti intensità, andamenti e volumi realizzate in combinazione a movimenti e gesti adatti a facilitarne l'esposizione e di aggiustamento allo spazio e al tempo, occasioni, queste, che hanno consentito a Matteo di conquistare abilità conoscitive, estimative e discriminative necessarie ad ampliare strategie cognitive.
La riconquista della funzione tonica e di una maggior conoscenza corporea è stata possibile grazie al rilassamento di Jacobson, che per mezzo di contrazioni e decontrazioni muscolari permette di maturare le funzioni psichiche e motorie, il riequilibrio del dinamismo respiratorio e la definizione topografica del corpo; tale metodo genera processi verso la realizzazione di una presa di coscienza delle manifestazioni della propria corporeità e una maggior strutturazione dello schema corporeo. Le sollecitazioni di trazioni e spinte derivate dagli effetti contrattivi e decontrattivi consentono di conquistare una distribuzione tonico muscolare equa e coerente espressa con energia senza dispendi, senza sprechi ed esuberi e senza sforzi. Questo per ottimizzare al meglio il suo impiego energetico ed eliminare le sincinesie presenti, riequilibrare il controllo sfinterico e la distribuzione ordinata del dinamismo respiratorio, utile armonia al fluido parlare.
Per offrire l'occasione di raggiungere l'unità individuale e scoprire la propria identità sono state indispensabili anche le esperienze di dialogo tattile corporeo garantito dal metodo Psico.Contatto®, capaci di generare lo sviluppo della sicurezza emotiva, metodo che permette di far "sentire" appercettivamente la dimensione corporea in quanto forma, dimensione, volume, sensazioni, riconoscerla e rintracciarla in ogni momento e saperla poi utilizzare in maniera adeguata. Per Matteo è stato un nutrimento percettivo e relazionale importante che ha offerto l'opportunità di allentamento delle tensioni e originato tranquillità emotiva.
Dopo un impegno duraturo nel tempo, gli obiettivi che ci eravamo prefissi sono stati conseguiti ed in particolare testimoniati da Matteo, che mano a mano si liberava degli impacci e dei disordini inibenti, riconquistava abilità organizzative e dichiarative di sé, dimostrando una maggior capacità di elaborazione, di organizzazione e di espressione elocutoria. Conquiste che hanno generato in Matteo nuove volontà e nuovi dinamismi operativi, rendendolo sempre più autonomo e capace di assolvere anche all'impegno scolastico.