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L'esperienza emozionale correttiva
di Silvia Brandini


Dott.ssa Silvia Brandini
Psicologa.

L'esperienza emozionale correttiva

Nella psicoterapia ad approccio breve strategico una delle principali tecniche utilizzate è quella della cosiddetta "esperienza emozionale correttiva". L'obiettivo di tale tecnica è di apportare un cambiamento significativo attraverso una esperienza concreta:
  • esperienza = acquisire conoscenza tramite il contatto con una determinata sfera della realtà;
  • emozionale = relativo ad una emozione;
  • correttiva = modificare e correggere.
Parliamo, quindi, di un qualcosa che si vive in maniera concreta che crea un'emozione così forte che modifica e corregge il proprio modo di percepire le cose, evolvendo questa percezione in qualcosa di nuovo.
Tale concetto fu introdotto per la prima volta nel 1946 da Franz Gabriel Alexander, un medico psicanalista, il quale affermò che per essere aiutato, il paziente deve sperimentare nuove esperienze concrete ed emotive che gli permettano di modificare le esperienze negative precedenti.
Questo perché?
Perché le "semplici" esperienze emozionali, cioè tutte quelle esperienze che provocano emozioni forti, sono così potenti da cambiare la nostra percezione di uno specifico settore della realtà.
Per esempio, alla base di molte fobie, c'è un'esperienza di base che le ha "create": la paura di guidare può essere stata generata da un precedente incidente con la macchina (proprio o di una persona vicina); la paura di perdersi mentre si sta percorrendo una strada nuova, può essere stata generata da un'esperienza precedente in cui ci si è persi, e così via. Non è sempre così ma molto frequentemente e tali esempi aiutano a comprendere meglio come agisce questa tecnica.
Quindi, così come esperienze emozionali negative possono portare a modificare la percezione di quello specifico settore di realtà in maniera negativa, le esperienze emozionali positive portano al risultato opposto.
Questa tecnica si basa, perciò, su un cambiamento che (che sia per una fobia o per una situazione più grave come una psicopatologia) non avviene per presa di coscienza, per insight o per presa di consapevolezza, ma grazie a cambiamenti emozionali che si verificano grazie ad esperienze concrete.
La sola consapevolezza e presa di coscienza di come funzioni un problema e la nostra volontà di cambiare molto spesso non sono elementi sufficienti poiché il cambiamento non può esprimersi solo a livello di ristrutturazione cognitiva ma è necessario che il cambiamento si esprima su tutti e tre i livelli: emotivo, cognitivo e comportamentale. Per cui l'esperienza concreta che stimola un'emozione forte è in grado di apportare cambiamenti cognitivi che a loro volta apportano cambiamenti comportamentali: ed ecco che la trasformazione della percezione si è verificata.
Ma in che modo questa tecnica viene utilizzata nella psicoterapia breve strategica?
Rompendo l'equilibrio e l'omeostasi del sistema percettivo reattivo (SPR) della persona.
Se focalizziamo la nostra attenzione sulle cosiddette "tentate soluzioni", ossia tutte quelle specifiche reazioni e particolari comportamenti che vengono messi in atto per affrontare una determinata difficoltà, che, non solo risultano disfunzionali, ma molto spesso alimentano il problema, saremo in grado di cogliere e capire il sistema percettivo reattivo della persona che abbiamo davanti.
Il sistema percettivo reattivo, altro non è che la modalità attraverso la quale la persona percepisce la realtà che vive reagendo ad essa in un determinato modo piuttosto che in un altro. Una volta compreso tale meccanismo, il terapeuta breve strategico rompe quell'equilibrio prescrivendo al paziente "soluzioni" diverse, ossia lo spinge a mettere in atto comportamenti nuovi, diversi, in grado di fargli sperimentare un'esperienza nuova.
L'approccio breve strategico, di fatti, considera le difficoltà, i problemi e le situazioni che determinano un disagio psicologico, come il risultato di una modalità disfunzionale di percepire la realtà e di reagire ad essa ed è proprio su quest'ultima che, attraverso questa tecnica d'intervento, risiede il cambiamento terapeutico.
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