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Istituto Strategico - IIRIS: Istituto Integrato di Ricerca e Intervento Strategico - Roma

Istituto Strategico - IIRIS
Istituto Integrato di Ricerca e Intervento Strategico

DIREZIONE
Roma: Viale dell'Oceano Atlantico, 13 - tel 06.45445779
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Intervista alla Dott.ssa Francesca Mastrantonio: modelli teorici e metodologie didattiche dell'Istituto IIRIS

Intervista alla Dott.ssa Francesca Mastrantonio: modelli teorici e metodologie didattiche dell'Istituto IIRIS
di Redazione

Dott.ssa Francesca Mastrantonio
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa, è Presidente dell'Associazione IIRIS - Istituto Integrato di Ricerca ed Intervento e Co-fondatrice e Direttrice didattica dell'Istituto Strategico - Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Strategica riconosciuta dal MIUR.
Dal 2014 coordina il Gruppo di Lavoro "Formazione e qualità in Psicoterapia" presso l'Ordine degli Psicologi del Lazio.
È inoltre responsabile del progetto IIRIS - Un fiore per Amatrice, intervento di sostegno psicologico e di psicoterapia per la popolazione colpita dal terremoto del 2016.
Collabora con il Policlinico Gemelli all'interno di Ania Cares, progetto rivolto alle vittime della strada e ai loro familiari.

Intervista alla Dott.ssa Francesca Mastrantonio: modelli teorici e metodologie didattiche dell'Istituto IIRIS

1. Dott.ssa Mastrantonio, tra i concetti messi in risalto all'interno del vostro istituto vi è quello di "integrazione", come testimonia il nome stesso "Istituto Integrato di Ricerca e Intervento Strategico". Può illustrarci le motivazioni per le quali l'integrazione riveste un ruolo importante presso IIRIS?
Come ha ben rilevato, il nome della nostra Associazione ha un significato molto profondo per noi.
Siamo un Istituto di ricerca e di intervento clinico che si fonda sull'approccio di terapia strategica proposta dal Mental Research Insititute e il Brief Therapy Center di Palo Alto, che rivoluzionarono la psicoterapia sin dagli anni '50.
La parola "strategica" indica la psicoterapia improntata su una pianificazione precisa di azioni per raggiungere un obiettivo, o meglio un cambiamento. La parola "integrata" è rafforzativa di una logica di base della strategica che nasce già dallo scambio tra scienze e discipline diverse ma capaci di armonizzarsi tra loro. Questa valorizzazione della diversità e questa vision armonica sono applicabili e applicate nel nostro istituto alla psicoterapia, al lavoro e alla persona in generale. Per questo la nostra azione si arricchisce delle intuizioni di altri approcci distanti dalla strategica, ma utili all'efficacia del trattamento o al raggiungimento dell'obiettivo.
2. Quali sono i modelli teorici di riferimento alla base delle attività dell'Istituto IIRIS?
I riferimenti teorici di base difficilmente possono essere descritti in modo esaustivo in poche righe. Sinteticamente possiamo dire che la terapia strategica affonda le sue radici nella visione sistemica e costruttivista della terapia, arricchite dal forte contributo della terapia di Milton Erickson che si basa su:
  • l'utilizzo di un modello non patologico;
  • la valorizzazione delle risorse della persona;
  • l'utilizzazione di ogni esperienza portata dalla persona;
  • l'impegno del paziente a rendersi attivo verso il cambiamento anche fuori dal setting;
  • l'impegno del terapeuta a pianificare interventi personalizzati.
3. Il vostro Istituto utilizza una metodologia attiva d'aula con "7 strategie didattiche e di crescita personale". Ci può spiegare meglio di cosa si tratta?
La nostra scuola di specializzazione si pone l'obiettivo di offrire ai suoi studenti e alle sue studentesse un programma che mira a favorire la crescita del sé personale e del sé professionale.
Oltre alle lezioni frontali, che sono organizzate sempre con una didattica pratica e interattiva, il programma si completa di:
  • attività di ricerca;
  • laboratori online, ossia uno spazio di supporto che aiuta in caso di necessità nei lavori di ricerca e di progettazione assegnati in aula;
  • ore dedicate al laboratorio clinico, ossia dei momenti di didattica esperienziale che consentono ai/alle discenti di sperimentarsi nelle attività cliniche promosse dall'Associazione IIRIS, ente gestore della scuola;
  • attività dedicate alla crescita personale e al tempo stesso professionale, ossia: le ore di psicoterapia individuale, che riteniamo essenziale per svolgere questa professione, gli incontri esperienziali che vanno a corredo della psicoterapia in quanto sono dei weekend di gruppo in full immersion in cui si lavora sul sé personale con strumenti vari (come attività rompighiaccio, visualizzazioni guidate, tecniche di rilassamento o di meditazione, giochi di ruolo, psicodramma, ecc.), per stimolare il cambiamento e la presa di consapevolezza sui propri schemi e dinamiche relazionali.
A queste attività si affiancano le ore di supervisione in cui un/a psicoterapeuta senior analizza il lavoro clinico - ma non solo - delle/ei discenti per aiutarle/i e supportarle/i. Sono ore presenti già dal primo anno, perché riteniamo fondamentale dare un supporto concreto da subito all'inserimento nel mondo del lavoro.
4. Durante il percorso formativo gli studenti possono condurre casi o visualizzarli attraverso lo "specchio unidirezionale digitale". Può parlarci del funzionamento di questo strumento e spiegare in quale modo il suo utilizzo contribuisce ad una migliore formazione per gli iscritti a IIRIS?
Riteniamo che il modo più efficace per formare un/a terapeuta sia quello di osservare attraverso un specchio o un monitor video (il nostro metodo) mentre conduce realmente una psicoterapia. Questo sistema ci consente, infatti, di osservare non solo la sua conduzione, ma di cogliere anche quali sono le dinamiche di relazione e di potere nel setting con il/la cliente, capire come orientare il comportamento del/la terapeuta e cogliere le sue risorse o fragilità durante la conduzione. La "supervisione dal vivo" è uno strumento validissimo non solo per la formazione - perché consente di migliorare ogni volta la propria conduzione - ma anche perché diventa uno strumento protettivo per il/la cliente seguiti da terapeute/i alle prime armi. Questa modalità di supervisione inizia dal 3° anno, ma già dai primi anni di scuola è possibile vedere altri colleghi a lavoro.
5. All'interno del piano didattico sono comprese anche attività di ricerca. In cosa consistono queste attività e in quale misura risultano utili ai fini formativi?
Ogni anno sono previste delle ore dedicate all'attività di ricerca che consistono nel collaborare con l'istituto e l'Associazione IIRIS nella produzione scientifica sul modello strategico e le sue applicazioni. Gli studenti e/o le studentesse saranno quindi invitati a scrivere con noi articoli, libri o partecipare alla costruzione del nostro blog. Questo spazio consentirà di apprendere "facendo" gli assunti di base del modello teorico di riferimento e di sviluppare la capacità di rielaborazione del proprio operato.
Attualmente alcuni dei nostri studenti sono coinvolti nella rielaborazione teorica e metodologica dell'intervento che la nostra Associazione sta svolgendo nel progetto IIRIS - Un fiore per Amatrice, un progetto finanziato interamente dalla Kiwanis Club Orobio di Bergamo e che ci vede coinvolti con un intervento di sostegno psicologico sulla popolazione terremotata.
6. IIRIS organizza anche un Corso in Counseling. Come precisato sul vostro sito web, l'Istituto non si preoccupa di formare counselor, bensì professionisti in Counseling Psicologico. Può parlarci delle differenze sostanziali tra questi due mondi?
Ritengo molto importante chiarire la differenza tra il "formare counselor" e fornire un "corso in counseling psicologico".
Quest'ultimo è riservato agli psicologi e consiste in un corso che offre strumenti e competenze pratiche per lavorare nei vari contesti lavorativi in cui lo psicologo o la psicologa potrebbero inserirsi. Entrare nel mondo del lavoro già forniti di competenze - non solo di teoria - facilita sicuramente il processo di scelta, ma anche l'efficacia del proprio intervento; in sintesi, consolida il proprio ruolo professionale.
Altra cosa sono i corsi che formano "counselor", una figura che noi non riconosciamo e che riteniamo sia una condizione di abuso professionale, visto che si genera un vero e proprio profilo professionale che entra secondo noi illegittimamente nella competenza psicologica. Diverso è formare altre figure professionali, impegnate anche loro nella relazioni, su alcune competenze per gestire al meglio queste relazioni e facilitare il proprio lavoro. Queste figure professionali restano tali e non si orientano verso professioni altre. Per chiarire meglio, farò un esempio molto semplice: formare un infermiere o un insegnate sulle tecniche di ascolto vuol dire arricchire la professionalità di una "funzione di counseling" molto utile per la qualità del proprio lavoro. Con ciò non diventano counselor: restano insegnati o infermieri, ma più preparati.
Intervista realizzata dalla
Redazione del Centro HT


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