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Intervista a Viviana Valente: Test dei colori di Lüscher

Intervista a Viviana Valente: Test dei colori di Lüscher
di Redazione

Dott.ssa Viviana Valente
Psicologa, Responsabile del Centro Diagnostico Max Lüscher di Roma.
Laureatasi con il massimo dei voti presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", si dedica subito alla psicosomatica e contemporaneamente matura interesse per la Floriterapia e la Psicologia del colore, concentrando quindi i suoi studi anche in questi ambiti.
Allieva di Max Lüscher durante un corso di specializzazione in Svizzera, ne diventa in seguito collaboratrice diretta.
Nel 2006 riceve dall'"Institut für medizinische Psychodiagnostik" diretto dal Prof. Max Lüscher l'autorizzazione per la formazione in Diagnostica dei colori e per l'istituzione del Centro di Roma.

Intervista a Viviana Valente: Test dei colori di Lüscher

Dott.ssa Valente, Lei è stata sia allieva che collaboratrice di Max Lüscher. Può raccontarci in quale modo i rapporti con lo psicologo svizzero hanno influenzato il suo percorso formativo e la sua carriera professionale?
L'incontro con il Prof. Lüscher, avvenuto in Svizzera durante i seminari internazionali sul Test dei colori tenuti in inglese, è stato quello che dentro di me ha lasciato il segno più profondo dal punto di vista professionale e ha dato una nuova direzione alla mia carriera. La logica rigorosa e la profondità inaspettata del metodo, mi hanno subito conquistata. L'enorme quantità di informazioni che si potevano trarre - in modo apparentemente semplicissimo - da scelte di colori, mi ha entusiasmata.
Con l'applicazione del Test di Lüscher il mio lavoro con i pazienti ne ha rapidamente tratto beneficio: l'uso del Test mi ha aiutata a creare subito un rapporto di fiducia e di empatia e mi ha fornito nuovi e funzionali schemi mentali attraverso cui inquadrare le problematiche e strutturare l'intervento psicologico.
Ben presto il Prof. Lüscher - che, conoscendo le mie scelte effettuate al Test, mi diceva: "io ti conosco bene"- mi ha voluto concedere stima e fiducia. Così, nel 2006, ho iniziato a gestire un nuovo Centro diagnostico Max Lüscher, a Roma. Accanto al lavoro con i pazienti, ho potuto sviluppare consulenze specifiche di vario tipo con l'utilizzo del Test di Lüscher e iniziare il lavoro di formatrice.
Le mie competenze sul Test di Lüscher si andavano consolidando sempre di più grazie alla collaborazione continuativa diretta con il Prof. Lüscher che è durata più di un decennio, nella fase finale della sua vita, e mi ha permesso di approfondire il Test in modo esclusivo. Così ho iniziato a proporre corsi di formazione, autorizzata dall'Istituto internazionale Max Lüscher di Lucerna-CH diretto dal Prof. Max Lüscher, e quello che ho sempre riscontrato maggiormente nei partecipanti è stato entusiasmo e sorpresa nello scoprire la ricchezza e la precisione del metodo.
Il mio impegno è stato totale (e continuerà ad esserlo) per superare preconcetti e banalizzazioni dello strumento dovute a mancanza di conoscenza reale e per trasmettere in modo serio uno strumento unico e prezioso, dono di una mente straordinaria e geniale.
Lüscher considerava il Test dei colori valido "come è valido il termometro della febbre". Cosa intendeva con questa frase?
Il Prof. Lüscher utilizzava il paragone con il termometro per chiarire come il suo Test, a differenza di altri che si basano su opinioni soggettive controllabili a livello cosciente (per es. di fronte a domande) oppure su valutazioni soggettive (per es. di fronte ad immagini che agiscono emotivamente), misura una reazione fisiologica oggettiva.
Le scelte dei colori-Lüscher avvengono in base a reazioni fisiologiche spontanee e non dipendono da opinioni e valutazioni soggettive. Dunque la diagnostica cromatica misura oggettivamente lo stato psicofisiologico come è in realtà, in maniera simile al termometro che effettua una misurazione di meccanismi fisiologici. E come il termometro ci indica se la nostra temperatura è normale oppure alterata, anche il Lüscher-Test ci mostra se la persona si trova in una situazione di equilibrio oppure in una condizione di squilibrio (presentando determinate caratteristiche in eccesso oppure in difetto), indicandoci se è necessaria una "terapia".
Il Test di Lüscher è stato utilizzato all'interno di ricerche condotte in settori come quello psicologico, pedagogico, sociologico, criminologico e sportivo, che ne avrebbero confermato la validità. Può farci un esempio?
In oltre 70 anni, numerose ricerche sul Test di Lüscher effettuate a livello internazionale ne hanno confermato la validità (di costrutto, concorrente, cross-culturale, predittiva).
Trovo particolarmente interessanti le ricerche sulla validità predittiva del Test di Lüscher rispetto al rischio di sviluppare diversi disturbi psicosomatici, perché confermano che la Diagnostica psicosomatica di Lüscher, unica nel suo genere, offre il vantaggio di realizzare interventi preventivi mirati.
Per esempio, il dott. W. Eggert (Eine neue Methode zur Objektivierung der vegetativen Störungen, Riv. Medizinische Welt 1965, n.3, 155) ha effettuato delle ricerche longitudinali durate dieci anni su 600 pazienti e ha dimostrato che alcune precise combinazioni di scelte cromatiche sono statisticamente indicative di un rischio di infarto. Chi è predisposto al rischio di infarto tende ad effettuare scelte cromatiche che indicano una forte ambizione, una grande determinazione nel perseguire i propri obiettivi, un eccessivo bisogno di ottenere successo e potere (coppia verde-rosso"compensatoria"). Allo stesso tempo si presenta, ad un livello statisticamente significativo, una scelta chiaramente in contraddizione che indica una situazione interiore di mancanza di energia, debolezza, apatia, esaurimento (coppia marrone-grigio in terza e quarta posizione).
Questi risultati ci ricordano la personalità di "tipo A" riconosciuta come predisposta alle malattie cardiovascolari, le cui caratteristiche rispecchiano pienamente la coppia rosso-verde "compensatoria".
Quello che viene aggiunto, attraverso questa ricerca, è l'importanza, ai fini dell'individuazione di fattori predisponenti all'infarto, della discrepanza presente tra la condizione di esaurimento psicofisiologico reale e l'ambizione di riuscire ad ogni costo.
Dott.ssa Valente, Lei ha iniziato a nutrire interesse per la psicosomatica durante il tirocinio post-lauream. Qual è stata la molla che l'ha spinta poi verso la Floriterapia e il Test di Lüscher e soprattutto verso un loro utilizzo integrato?
È stato proprio coltivando il mio interesse per la psicosomatica, attraverso letture e corsi di formazione, che le "coincidenze" mi hanno portata, poco dopo la laurea, verso la Floriterapia e il Test di Lüscher che, anche se in modo particolare e diverso, possono essere considerati strumenti di un approccio psicosomatico.
Sia con il Test dei colori che con i Fiori di Bach la sintonia è stata immediata.
Mi sono entusiasmata per i risultati che ho verificato innanzitutto in prima persona. L'entusiasmo è diventato desiderio di approfondire fino in fondo, di seguire una formazione di qualità con i nomi più autorevoli presenti nel panorama internazionale, di specializzarmi nell'uso sia del Test di Lüscher sia dei Fiori di Bach. La passione iniziale si è poi consolidata negli anni, tanto da farli diventare gli strumenti principali della mia professione.
Il mio interesse per la ricerca di nuovi strumenti per il benessere mi ha spinta a percorrere la strada dell'integrazione tra Fiori di Bach e Test di Lüscher. Mi sembrava che l'unione congiunta dei due metodi (l'uno che aiuta nella comprensione del problema e l'altro nel riequilibrio emozionale) avesse grandi potenzialità. Pensavo che individuare delle corrispondenze precise tra le scelte cromatiche e ciascun Fiore di Bach avrebbe potuto offrire importanti vantaggi, consentendo sia di passare direttamente "dalla diagnosi alla terapia", sia di selezionare i Fiori di Bach, in modo più oggettivo, dal Test di Lüscher.
Così è iniziata la mia ricerca e, negli anni, ho sempre cercato di perfezionare un metodo che fosse oggettivo e ripetibile e che desse risultati efficaci e duraturi nel tempo più breve possibile.
Le sue ricerche l'hanno portata ad individuare corrispondenze biunivoche tra i 38 Fiori di Bach e i 38 codici cromatici di Lüscher e a sviluppare un metodo che integra il Test dei colori con la Floriterapia in un approccio psicosomatico. In quale modo questo metodo può essere efficace per ottenere il riequilibrio psicologico ed emozionale di una persona?
Il Test di Lüscher e i Fiori di Bach si sposano in modo perfetto e unico perché, in entrambi i metodi, gli elementi di base sono sempre 38. L'intero Test di Lüscher, infatti, è stato strutturato appositamente per misurare in modo preciso le 38 "Strutture emozionali" individuate dal Prof. Lüscher (che vengono rappresentate nel Test da codici cromatici, cioè gruppi di 4 colori). E il Dr. Bach ha individuato 38 Fiori in grado di riequilibrare 38 diversi stati emozionali (es.: paura, rabbia, senso di colpa, scoraggiamento ecc.).
Dopo un lungo e complesso percorso di approfondimento e verifica, sono riuscita ad individuare una corrispondenza precisa e biunivoca tra ognuno dei 38 codici cromatici emergenti dal Test di Lüscher e ognuno dei 38 Fiori di Bach.
Misurare le emozioni attraverso i colori e restituire un "messaggio emozionale" attraverso i Fiori di Bach permette di creare un ponte diretto da emozione a emozione. Grazie al ponte che si crea tra colori e Fiori di Bach si possono individuare le essenze floreali adeguate, cogliendo l'interezza dell'emozionalità e superando i limiti sia delle valutazioni soggettive (del paziente e del professionista) basate sulle parole, che dell'interpretazione, soggettiva e sempre ristretta, dei simboli.
Con le 38 precise corrispondenze codici cromatici-Fiori di Bach è possibile non solo selezionare i Fiori di Bach più appropriati, in base ad un Test in grado di fotografare in pochi minuti la condizione emozionale e psicosomatica e di centrare in modo diretto il "punto chiave" del problema, ma tracciare anche la strada per una selezione dei Fiori ripetibile e misurabile che può aiutare nello sviluppo scientifico della Floriterapia.
In quali situazioni il metodo da Lei sviluppato può risultare particolarmente utile? Può raccontarci dei casi più significativi tratti dalla sua esperienza, ovvero quelli in cui l'applicazione del metodo ha portato i migliori risultati?
Il metodo risulta utile in tutti i casi in cui si miri a riequilibrare problematiche emozionali (per esempio dipendenze, ansia, fobie, aggressività, pensieri ossessivi, depressione, traumi, ecc.) o fisiche di tipo psicosomatico (per esempio allergie, gastriti, cefalee, dolori, psoriasi, asma, ecc.).
Non esiste una "cura miracolosa" e naturalmente, a seconda del problema e del livello di cronicità, cambieranno la tipologia di risultati che si possono ottenere, i tempi di risposta e la necessità di integrare altri interventi specifici come un percorso psicoterapeutico o cure mediche.
In molti casi i risultati avvengono con una rapidità sorprendente.
Per esempio, una donna di 43 anni non riusciva a dimagrire e a seguire nessuna dieta perché non era in grado di placare i suoi attacchi di fame, frequenti sia di giorno che di notte. Dal Test di Lüscher i codici cromatici che risultavano di prioritaria importanza erano quelli corrispondenti ai Fiori di Bach Rock Water e Vine. Dopo un solo giorno di assunzione dei Fiori di Bach, gli attacchi di fame si erano ridotti visibilmente e, dopo 3 giorni, hanno smesso di presentarsi (un follow-up a distanza di un anno ha confermato che il problema non si è più ripresentato).
Una ragazza di 27 anni aveva invece forti sensazioni di soffocamento e difficoltà a deglutire che, dopo svariati esami medici, non erano stati riconducibili ad alcuna causa fisica. Dall'analisi del Test, la scelta dei Fiori di Bach è ricaduta su Agrimony e Clematis, le scelte più problematiche, più cariche di stress e di vissuti conflittuali. In 4 giorni di assunzione dei Fiori di Bach era passata da una situazione quasi invalidante, per frequenza e intensità degli episodi, ad una situazione "sopportabile". Dopo 10 giorni, gli episodi erano spariti completamente e non si sono più ripresentati (follow-up a distanza di un anno).
Liberarsi rapidamente del problema (o, nei casi più complessi, attutirlo) massimizza il livello di soddisfazione del paziente, consolida un rapporto di fiducia e permette di lavorare più facilmente per una presa di consapevolezza delle motivazioni alla base della problematica.
L'esperienza, mia e dei partecipanti ai miei corsi di formazione sul metodo, conferma che l'approccio integrato tra Test di Lüscher e Fiori di Bach basato sulle corrispondenze biunivoche può essere utilizzato con persone di ogni età e livello di "gravità" del problema e aiuta, sempre e senza effetti collaterali, a rendere l'intervento più rapido e più efficace.
Intervista realizzata dalla
Redazione del Centro HT